Torrenti del Negev

 

Il deserto di Zin è noto per essere il “deserto abitabile”. Vi sono, infatti, diverse sorgenti d’acqua che distano tra loro uno-due giorni di cammino.
Le sorgenti d’acqua, indispensabili per chi attraversa il deserto, hanno probabilmente tracciato la rotta dei figli d’Israele quando, guidati da Mosè, lasciata Kadesh Barnea ottenuto il rifiuto di attraversare la terra di Canaan, dovettero incamminarsi sulla via del deserto per raggiungere la terra promessa.
Il paesaggio del deserto di Zin è suggestivo e la vegetazione che vi fiorisce è alimentata dalle sorgenti della regione.
Le rovine dell’antica ‘Avdat, una città fondata dai nabatei, si trovano lungo il wadi Zin.

A qualche chilometro di distanza, sgorga la sorgente di ‘En Avdat inserita in uno spettacolare canyon che il torrente stesso ha scavato nel corso del tempo. Con una piacevole e breve passeggiata è possibile percorrere tutto il canyon ed ammirare il paesaggio.
Risalendo verso la sorgente si raggiungono alcune grotte. Nel periodo bizantino queste grotte sono state abitate da monaci cristiani. Da quel luogo essi potevano contemplare il silenzio e il meraviglioso paesaggio circostante.

La sorgente di ‘En Akev è un’altra sorgente perenne che garantisce acqua alla flora e alla fauna locale e un piacevole refrigerio ai numerosi turisti in visita. Poco distante dalla sorgente ci sono i pozzi scavati durante il periodo del mandato britannico. Per raggiungere le riserve d’acqua sotterranea alcuni sono profondi fino a 1000 metri.

Il deserto di Paran è chiamato in arabo Badiyat-el-Tih “solitudine dello smarrimento” o anche “deserto profondo”, perché, a differenza del deserto di Zin, non è abitabile. Corrisponde alla parte meridionale del Negev e si estende fino alle pendici della penisola del Sinai e fino all’Araba. Lo attraversa il wadi Paran, lungo circa 250 Km.
In questo luogo si ricorda la cacciata di Agar con Ismaele (Gn 21,14).